Falso, truffa e
simulazione di reato. Sono queste le ipotesi di reato per cui Antonio
Tana, guardia zoofila residente nella frazione pucciniana, chiuse le
indagini della Procura, è stato rinviato a giudizio dopo l’udienza
preliminare davanti al giudice Simone Silvestri. Il blitz, a Torre del
Lago, risale al novembre 2017 quando le gazzelle dei Carabinieri, con
anche un’auto civetta e una pattuglia della Polizia Provinciale
perquisirono la sede della Guardia Nazionale Eza, acquisendo, su delega
del pubblico ministero dottoressa Elena Leone, una serie di documenti e
sequestrando distintivi da apporre sulle divise e lampeggianti simili a
quelle utilizzati dalle forze dell’ordine, in uso ad una vettura
dell’associazione ecozoofila e ambientale presieduta da Antonio Tana.
Secondo l’accusa l’attività svolta – controlli ambientali e sequestri di
animali – sarebbe stata priva della necessarie autorizzazioni. Quanto
alla simulazione di reato, anche questo fatto risale a due anni fa: era
maggio 2017, quando Tana riferì di aver trovato un “pizzino” di minacce
sull’auto dopo un sopralluogo al laghetto dei cigni in Pineta di Ponente
a Viareggio con su scritto “Fatti i fatti tuoi o ti troverai in una
discarica”.
L’indagine, durata circa due anni, era iniziata a seguito di alcune
segnalazioni anonime arrivate in Procura, relative a presunte
irregolarità.
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ultimo aggiornamento: 03-10-2019